japan is an island

lunedì 23 aprile 2007

Anatomia di una bomba atomica

Cercherò di essere il più sincero possibile, il più diretto possibile, e il meno presuntuoso possibile.

E cercherò anche di non tediarvi oltre al necessario.

Io a essere selezionato per il Vulcanus ci tenevo e ci speravo, davvero. Perché pur non essendo un otaku o un monomaniaco dell cultura nipponica, io e il Giappone ci studiamo da anni, ci prendiamo le misure, ci osserviamo e ci amiamo platonicamente, come due ragazzini delle elementari al primo fidanzamento. La colpa sarà magari della cultura pop giapponese, che tramite manga, anime e videogiochi ha contaminato irreversibilmente l'infanzia di chiunque faccia parte della generazione y (un modo stupido come un altro per indicare i nati a cavallo degli anni '80), inserendo nella mente di tutti noi watermark nascosti della sua parte più esteriore e artefatta, forse meno genuina ma sicuramente molto suggestiva.

Il Giappone, per me, è innanzitutto uno stato mentale, inserito steganograficamente nel mio subconscio tramite un processo di formattazione piscologica durato per tutta l'infanzia e per gran parte dell'adolescenza. E' la fantascienza applicata alla vita quotidiana, è l'avere a che fare con ragazze dello spazio, è l'innamorarsi di una cyborg coi capelli verdi.

Lascerò perdere i discorsi relativi a cosa avrebbe significato vivere e lavorare 12 mesi in Giappone per il mio curriculum accademico/lavorativo. Credo si possa tranquillamente capire quanto avrebbe potuto essere proficua un'esperienza del genere.

Chiunque abbia un minimo di dimistichezza col Giappone magari rabbrividirà di fronte alla pochezza e alla banalità di queste spiegazioni e degli stimoli che mi hanno spinto a fare domanda, ma vi assicuro che i miei interessi verso la cultura giapponese non si fermano qui. E in ogni caso sono i miei stimoli, e me li tengo stretti.

Ma se dovessi indicare UNA ragione per cui volevo andare in Giappone, direi sicuramente perché sono cresciuto coi loro prodotti di intrattenimento, e mi hanno lasciato qualcosa che va oltre il divertimento. La voglia di vedere quelle luci, di conoscere quella gente, di vivere in quel paese che sembra un po' il futuro, un po' il passato, un po' qualcosa che suppongo non puoi neanche capire, se non sei lì a provarla.

In questo momento mi sento scemo perchè sono veramente parecchio giù, come se una ragazza mi avesse mollato (via mail, per giunta!). Ovviamente sto esagerando, la mia vita non cambierà affatto in peggio, anche se sento come se avessi perso un'occasione di quelle che nella vita ti capitano una volta sola.

Il Giappone per me continuerà a essere uno stato mentale, quell'isola che, parafrasando la canzone che da il titolo al blog, si trova aldilà del mare, dove non sono mai stato ma di cui mi hanno raccontato.

A questo punto, il miglior servizio che si possa fare a questo blog è chiuderlo, e considerarlo un'esperienza bislacca, ma con i suoi lati positivi. Questo blog mi ha fatto conoscere delle persone molto simpatiche, disponibilissime ad aiutarmi, persone che pur non avendo mai conosciuto, non esiterei a definire potenziali amici, se solo ci fossimo conosciuti di persona e in altre circostanze. C'è sempre tempo, credo, se il destino vorrà darci una mano.

Non mi resta che ringraziare loro (Emanuele, Nino, Silvia, Federica) e tutti gli altri, i miei amici in carne ed ossa e quelli "dei fumetti" (che in carne -tanta- e ossa li vedo sì, ma meno di quanto vorrei), quelli che sono capitati qui per caso e quelli che non ci capiteranno mai.

Se avete anche solo per un momento sperato per me, vi devo qualcosa. A buon rendere!

Credo sia giunto il capolinea

Dear Mr Giovanni Agozzino

I am sorry to inform you that your application has not been retained by
XXXX despite its quality, due to the fact that other candidates
suited better their current needs.
Should we start a second round of matchings we will let you know as soon
as possible.

Best regards

XXXX

La squadra migliore d'Europa ha vinto il campionato

La domenica appena passata ha consegnato alla storia una squadra epica, imbattibile, eterna. Un team formato da veri campioni, capaci di polverizzare qualsiasi record esistente e di aggiudicarsi la massima competizione nazionale con svariate giornate d'anticipo e ancor più punti di vantaggio. La stagione era partita bene, benissimo, e già a gennaio il gruppo di giocatori (che verranno sicuramente ricordati come i migliori mai appartenuti al club) si era laureato campione d'inverno, stravincendo il derby cittadino, umiliando (com'è giusto che sia) gli antipatici cugini e antagonisti storici. Vittoria dopo vittoria, appariva chiaro a tutti come l'obiettivo designato già dall'inizio della stagione (vuoi per mancanza di avversari all'altezza, vuoi per oggettive qualità) era ormai una formalità che solo il tempo avrebbe procastinato.

Anche la Coppa dei Campioni, trofeo a lungo desiderato e troppo a lungo mancante dalla bacheca di questo grandissimo club, sembrava un obiettivo a portata di mano. Battute sul proprio campo forti squadre di spessore internazionale, il club si avviava pur con qualche affanno a disputare gli ottavi di finale, forte dei favori del pronostico. Purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco, e al termine della doppia sfida i magnifici ragazzi hanno dovuto loro malgrado abbandonare i campi dorati delle competizioni internazionali, almeno per quest'anno. Ma l'assalto alla Champions League dell'anno prossimo sarà un obiettivo primario.

Tornando all'epopea consumatasi ieri, cosa altro dire se non che per come si è svolta la partita l'impresa appare ancor più eroica e virile? Soltanto negli ultimi scampoli di partita la squadra è riuscita a tornare in vantaggio aggiudicandosi i favori di una vittoria matematica. E lo ha fatto con il suo uomo più rappresentativo, con un calcio da fermo che più ha esaltato la sua freddezza e la sua sempiterna capacità di trascinare le platee dello stadio. Un vero e proprio leader per una vittoria sul campo che resterà nella storia del calcio.

Di fronte a un'impresa così grande, di fronte a uomini così forti, di fronte a questa classe sopraffina, non rimane altro che togliersi il cappello e inchinarsi.

Complimenti, complimenti, complimenti ai campioni...













...di Scozia. Complimenti al Celtic di Glasgow, che ieri ha vinto il suo quarantunesimo titolo, e complimenti a Nakamura, che con una punizione magistrale ha fatto vincere il suo club al 92esimo, regalandogli matematicamente la Scottish Premier League.

Ora, io credo che questo sia un buon presagio, no?

venerdì 20 aprile 2007

Lost


Ieri ho segnato 6 gol a calcetto (abbiamo vinto!), indossando la maglietta del Giappone.

Spero voglia dire qualcosa.

Nella squadra avversaria c'era anche (con mio sommo stupore) il coinquilino del tizio che è in lizza con me per la borsa di studio.

Coincidenze?

No. Secondo me è come Lost.

Nulla accade per caso.

A proposito, dall'ultima puntata di Lost una buona notizia: anche Desmond tifa per i Celtic.

Auld in the horn, brotha!

lunedì 16 aprile 2007

Friday Night Lights


Comunicazione di servizio
Innanzitutto mi scuso per la posta che ho da evadere. Devo rispondere a un bel po' di persone, lo faccio in questi giorni!

Comunicazione di servizio 2
Ho un sonno pazzesco, stanotte ho dormito malissimo. Ho sognato che io, Jack Bauer, Bruce Springsteen e Vic Mackey eravamo chiusi dentro un ranch, mentre stava arrivando uno tsunami. Non ero preoccupato, comunque. Insieme a Bauer, Mackey e Springsteen (cioè i tre figlidiputtana più fighi del pianeta Terra) chi lo sarebbe stato?

Friday Night Lights
Che serie! Peccato che negli USA non ha avuto ottimi ascolti e che probabilmente non avrà una seconda stagione. E in ogni caso anche se la avrà il tiro verrà probabilmente corretto più a favore del fattore soap opera (già prevalente in questo secondo scorcio di stagione, purtroppo). Comunque le fiction a contenuto sportivo mi esaltano. In questo caso (ne avevo già parlato qui) si tratta di football americano liceale: viene immaginato (ma a quanto pare ci sono labili collegamenti con una storia vera già trasportata in romanzo) un paesino del Texas in cui tutta la comunità ruota attorno al campionato statale di football e alla squadra locale che vi partecipa, i Dillon Panthers. I Panthers partono da assoluti favoriti per la vittoria finale, grazie a un rooster di giocatori di prim'ordine: primo fra tutti Jason Street, quarterback di belle speranze con un futuro radioso tra i professionisti. Ma anche il ricevitore "Smash" Williams e il tailback (sorta di buldozer tutto fare) Tim Riggins, per quanto ai ferri corti tra loro, hanno del talento, sebbene non siano proprio degli adolescenti modello. Coach Taylor, il nuovo allenatore, completa insieme a una carrellata di cheerleader e girlfriends dei giocatori il cast della serie.

Le prime puntate hanno un taglio che concede poco alla commedia e alla soap per concentrarsi sull'opprimente ambiente texano e su toni decisamente drammatici. Quando, alla fine della prima puntata, Jason Street rimane a terra per un violento scontro di gioco, appare chiaro a tutti che il personaggio apparentemente inconcludente di Matt Saracen, panchinaro e quarterback di riserva dalle dubbie capacità, assumerà via via un ruolo determinante nello sviluppo della serie.

Serie che quando rimane nei binari sportivi e delle dinamiche liceali offre il suo meglio (anche se è comprensibile che possa non sembrare una serie "per tutti"), mentre inizia a mostrare il fianco quando si iniziano ad intrecciare relazioni pseudo-daswonscreekiane che pure rimangono contenute e non degradano nel becero inciucio "tutti con tutte". La regia è sempre buona e originale (ricorda un po' Battlestar Galactica, pur non essendo così frenetica) e in definitiva la serie è in cima alle mie personali preferenze della stagione tv che è ormai agli sgoccioli (insieme alla terza strabiliante stagione di Lost e a Heroes, of course).

Vabbè, adesso che ho scritto qualcosa posso andare a dormire?

venerdì 13 aprile 2007

Acthung!


Ancora vivo, ancora in forma (più o meno), ancora incasinato.
Oggi ho terminato la traduzione e il lettering del volume a fumetti di 24, la serie tv pluripremiata e pluriseguita (io sono pure un po' indietro, devo ancora vedere le stagioni 4 e 5, ma tanto questo volume è ambientato prima della terza stagione, quindi non ho avuto problemi).
Certo, mi sento un po' come quel bastardo di Bauer, però al contrario: io non sto giocando contro il tempo, è il tempo che gioca con me e il timer non vuole proprio azzerarsi. E quindi sto qui... tutto in sospeso...

mercoledì 4 aprile 2007

Riciclare i vecchi post

Da quando questo blog è su internet, troppi argomenti che ho preso qui dentro sono rimasti in sospeso e poi accantonati. Non va mica bene... bisogna fare il punto della situazione ripescando un po' di vecchi post.

Ricordate i cento buoni propositi per il 2007? Sono passati 100 giorni, e come ogni programma politico/elettorale che si rispetti dobbiamo fare un bilancio.

La situazione è tragica: ne avrò realizzati meno di quindici, e tutti tra i più inutili e dannosi (tipo "guardare più serie tv", "diventare più antipatico", ecc. ecc.) C'è qualche valevole eccezione, ma mica tanto...

Oggi volevo installare il necessario per iniziare il progetto di Costruzione di Interfacce (proposito 3), ma l'installer di un kit di sviluppo necessario non è d'accordo con me, dice che non trova uno dei file che mi dovrebbe installare. Boh...

Non parliamo neanche di questioni futili come "vincere il fantacalcio" (proposito 32, sono secondo, ma a 80 punti dal primo...) o "non vomitare mai più" (è uno dei primi propositi che ho infranto, quando a gennaio mi è venuta l'influenza).

Di lavorare e studiare non se ne parla neanche. Faccio grandi programmi ogni sera per il giorno seguente, programmi regolarmente infranti perché mi sveglio troppo tardi e che sono così lento che faccio colazione all'ora di pranzo, e pranzo a ora di cena... ma da domani cambia tutto (sì, vabbè...)

Qui sta andando tutto a rotoli, oggi sono preso così. Uso l'etichetta paranoia, ho deciso.

Prima che mi suicidi, recuperiamo un paio di altri post: qui Nino dice di sentire buone sensazioni sul mio conto, per il Vulcanus in Giappone. Spero veramente che siano sensazioni diverse dalle mie... grazie per il supporto, comunque.

Parlando di supporto, a voi tutti che state leggendo, vi ricordo che nel post totemico di raccolta commenti per spingermi in estremo oriente siamo fermi a 73 firme sulle 100 previste. Dai, avanti, imborgliate, mettete dei nomi falsi, ma lasciate quella manciata di commenti che rimangono!

E con questo direi che abbiamo chiuso. Il bilancio dei miei primi tre giorni solitari (non scendo per pasqua, starò solo soletto per due settimane qui a Pisa a sbrigare lavoro/studio in sospeso... o almeno credo) è finora fallimentare.

Urgono stimoli per far meglio. Si accettano consigli.



domenica 1 aprile 2007

I love Nakamura

Vabbè, questo è assodato, no?

Il suo ultimo gollazzo, ieri contro il Dundee United.



C'è altro da aggiungere?

Ah sì, che nonostante calcisticamente non riesca a soffrire i francesi (che invece nei fumetti sono dei geni), devo ammettere che questo sito è un must.