japan is an island

domenica 9 dicembre 2007

The hardest part is yet to come


Ieri il blog ha compiuto un anno. Un anno di speranze, depressioni, riti magici, cazzate, viaggi, fumetti, sesso (poco), delusioni (molte), un anno di amici vicini e (purtroppo) lontani.

Se il tizio che l'anno scorso stava seduto sul cesso scrivendo dal suo portatile su una bislacca borsa di studio che l'avrebbe potuto mandare in Giappone sapesse anche solo la metà delle cose che gli sarebbero capitate di lì a poco...

Povero illuso, lui che credeva a quest'ora di essere a Tokyo ad acquistare improbabili gadget tecnologici da spedire a casa per Natale.

Il vecchio me stesso, freddo e controllato come da molto tempo a quella parte, guardando un anno nel futuro avrebbe ritrovato una persona in completo disarmo emozionale, in balia dei piccoli eventi quotidiani che, al momento in cui scrivo, sembrano averlo totalmente soverchiato, a tal punto che vorrebbe gridare "Basta, mi arrendo! Voglio solo tornare a essere il vecchio deficiente cinico di un tempo, a cui non importava un cazzo se le persone a cui voglio più bene sulla faccia della terra sono troppo lontane dalle scarpe e dal cuore!"

Oh, se lo vorrebbe gridare.

Oggi ho scritto la lettera di motivazione per il Vulcanus 08/09. Dal mio armadio pende una maglia del Celtic nuova di zecca, con il nome "Nakamura" stampato sulle spalle. Ma il Giappone non mi è mai sembrato così lontano.

the hardest part is yet to come
when you will cross the country alone