Se non si fosse capito, ultimamente mi sento solo. I miei coinquilini storici si sono trasferiti a Milano, una mia cara amica è partita per l'Irlanda del Nord e potrebbe anche restarci per molto tempo, e insomma... i miei amici mi mancano. Così, complice una partita della mia squadra preferita (come chi? Il Celtic!) che Scognito ha ben pensato di portarmi a vedere (grazie per il biglietto!) ho raggiunto lui e Valeria a Milano, la settimana scorsa. E ho incontrato anche tutto il resto della combriccola milanese: Anna che mi ha fatto da Cicerone subito dopo il mio arrivo (sarà la decima volta che vado a Milano in pochi anni, ma il mio senso dell'orientamento lascia molto a desiderare), Mas e Nino con cui ho pranzato, e altri ancora. Non ho avuto tempo di salutare gli autoctoni, ma sono stato in città meno di 48 ore, ed ero in giro praticamente soltanto durante gli orari di lavoro. Perdono!
Dicevamo, Milan - Celtic. Ho visto un brutto primo tempo, un bel secondo tempo, i tifosi migliori del mondo (gli scozzesi, ragazzi... che sportività, che gioia! Hanno perso 1 a 0, rischiavano di uscir fuori dalla Champions League, eppure dopo la partita stringevano le mani ai tifosi italiani), la mia squadra del cuore giocarsela con coraggio, e Pippo Inzaghi (semplicemente il migliore) segnare proprio sotto la mia curva. Mi poteva andare molto peggio, visto e considerato che è il mio attaccante preferito e che il Celtic, pur perdendo, si è qualificato per gli ottavi di finale.
Prima della partita, rapito dalla sbornia scozzese (centinaia di bhoys riversati per Milano, piazza duomo affollata da glasgowiani ubriachi fradici ma amichevolissimi) sono andato da football team (delizioso negozio di maglie proprio dietro il duomo) e ho fatto mia la maglia di Nakamura (ahimè infortunato e quindi non convocato per la partita), coi numeri della Champions League (quelli della Scottish Premier League, che pur preferisco, erano esauriti. Pazienza!).
Ecco un paio di foto di una trasferta dolceamara, troppo breve, ma che è valsa la pena di fare.
Dicevamo, Milan - Celtic. Ho visto un brutto primo tempo, un bel secondo tempo, i tifosi migliori del mondo (gli scozzesi, ragazzi... che sportività, che gioia! Hanno perso 1 a 0, rischiavano di uscir fuori dalla Champions League, eppure dopo la partita stringevano le mani ai tifosi italiani), la mia squadra del cuore giocarsela con coraggio, e Pippo Inzaghi (semplicemente il migliore) segnare proprio sotto la mia curva. Mi poteva andare molto peggio, visto e considerato che è il mio attaccante preferito e che il Celtic, pur perdendo, si è qualificato per gli ottavi di finale.
Prima della partita, rapito dalla sbornia scozzese (centinaia di bhoys riversati per Milano, piazza duomo affollata da glasgowiani ubriachi fradici ma amichevolissimi) sono andato da football team (delizioso negozio di maglie proprio dietro il duomo) e ho fatto mia la maglia di Nakamura (ahimè infortunato e quindi non convocato per la partita), coi numeri della Champions League (quelli della Scottish Premier League, che pur preferisco, erano esauriti. Pazienza!).
Ecco un paio di foto di una trasferta dolceamara, troppo breve, ma che è valsa la pena di fare.
4 commenti:
Manchi anche alla tua amica irlandese stanne certo... :)
Un bacio
Ma non puoi drogarti come tutti gli altri?
Il calzino è il tocco di classe.
MIIIILAAAN MIIIILAAAANNNN
:*
annap
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