
Una volta avevo un blog. Era pieno di roba triste e depressa. Era prima che mi accorgessi di essere fighissimo, comunque. Acqua passata.
Poi ne aprii un altro, per altri motivi. La situazione scappò di mano, e mi ritrovai con un'altra roba triste e depressa. Ci siete sopra, adesso. Guardatevi attorno: non è poi il massimo della vita, vero?
Sono Giovanni Agozzino, ho venticinque anni, e sto finendo l'università (più o meno). Da piccolo volevo fare lo scrittore. Da grande volevo fare tante cose: una di queste era andare in Giappone. Il primo tentativo è andato male, ma non mi scoraggio: c'è ancora tempo.
Mi chiamo Giovanni, dicevo, e la mia vita si divide tra l'università (tre materie e la tesi mi separano da una laurea specialistica), i fumetti (lavoro come traduttore e letterista free-lance), il calcio (sono una schiappa, ma pur sempre una schiappa appassionata) e gli amici, che mi sopportano quando faccio lo scemo, o mi deprimo, o rutto dopo aver bevuto tanta coca cola.
Non potrei berla, la coca cola, perché mi fa male. Di solito racconto in giro che mi è venuta una gastrite dopo averne bevuta tanta, quando cercavo la lattina fortunata che mi avrebbe fatto vincere un viaggio in Giappone. Ma non è vero: la gastrite mi è venuta anni dopo, all'università (la storia del viaggio in Giappone è vera).
L'università è un punto dolente. No, vado bene, ho buoni voti, anche se ultimamente ho rallentato (gli ultimi esami sono sempre quelli più difficili e schifosi). Ma se mi confronto con alcuni miei amici e colleghi, mi rendo conto che a me manca una cosa fondamentale: la passione. Quello che per loro è divertimento (programmare, gestire una rete locale, installare astrusi sistemi operativi su vecchi personal computer) per me è una noia, il più delle volte. E così ho perso per strada molte esperienze collaterali che fanno di loro degli informatici provetti, e di me solo un goffo studente con un buon curriculum accademico. Ho riversato tutte le energie degli ultimi anni nel fumetto. Ci ho lavorato, ci ho investito tempo e soldi, mi sono occupato di informazione e critica, ho provato anche a scrivere delle sceneggiature. Tutto è rimasto nell'ambito dell'hobby, però (a parte la retribuizione come traduttore, che non è certo quel che voglio fare nella vita). E forse mi rendo conto che è meglio così: più mi impegno nel mondo del fumetto, più mi rendo conto che i fumetti me li godo di meno, molto di meno. E poi voglio sinceramente recuperare terreno come informatico, anche se ho paura di non avere più l'energia necessaria.
Credo che questa sia la cosa più sincera che abbia mai scritto: tenetevela stretta, perché di solito dico tante bugie.
Questo blog nasceva come monumento al mio tentativo di vincere una borsa di studio del programma
Vulcanus in Giappone. Sono arrivato fino alla fine, tra più di 800 studenti. Mi contendevo un posto alla Hitachi con un altro candidato. Beh, ha vinto l'altro. Non mi sono ancora ripreso del tutto, ve lo confesso. Ma mi passerà, prima o poi.
Questo blog è il racconto dei miei prossimi mesi. Delle partite di calcetto, degli esami, delle ragazze con cui esco e delle volte che mi fanno male i denti. E' il resoconto delle cose che leggo, che vedo e mangio, delle rare volte che vado alle feste e delle tante volte che resto a casa a cazzeggiare. E' la mappa dei viaggi che farò, e di quelli che non farò ma che avrei voluto fare. E' il posto dove vi racconto quello che faccio qui, a Pisa, e non, come avrei voluto, quello che avrei fatto a Tokyo.
Ma soprattutto, questo è il posto dove vi racconterò i miei sforzi per partecipare al programma Vulcanus in Japan 2008/2009.
Benvenuti.