japan is an island

lunedì 16 aprile 2007

Friday Night Lights


Comunicazione di servizio
Innanzitutto mi scuso per la posta che ho da evadere. Devo rispondere a un bel po' di persone, lo faccio in questi giorni!

Comunicazione di servizio 2
Ho un sonno pazzesco, stanotte ho dormito malissimo. Ho sognato che io, Jack Bauer, Bruce Springsteen e Vic Mackey eravamo chiusi dentro un ranch, mentre stava arrivando uno tsunami. Non ero preoccupato, comunque. Insieme a Bauer, Mackey e Springsteen (cioè i tre figlidiputtana più fighi del pianeta Terra) chi lo sarebbe stato?

Friday Night Lights
Che serie! Peccato che negli USA non ha avuto ottimi ascolti e che probabilmente non avrà una seconda stagione. E in ogni caso anche se la avrà il tiro verrà probabilmente corretto più a favore del fattore soap opera (già prevalente in questo secondo scorcio di stagione, purtroppo). Comunque le fiction a contenuto sportivo mi esaltano. In questo caso (ne avevo già parlato qui) si tratta di football americano liceale: viene immaginato (ma a quanto pare ci sono labili collegamenti con una storia vera già trasportata in romanzo) un paesino del Texas in cui tutta la comunità ruota attorno al campionato statale di football e alla squadra locale che vi partecipa, i Dillon Panthers. I Panthers partono da assoluti favoriti per la vittoria finale, grazie a un rooster di giocatori di prim'ordine: primo fra tutti Jason Street, quarterback di belle speranze con un futuro radioso tra i professionisti. Ma anche il ricevitore "Smash" Williams e il tailback (sorta di buldozer tutto fare) Tim Riggins, per quanto ai ferri corti tra loro, hanno del talento, sebbene non siano proprio degli adolescenti modello. Coach Taylor, il nuovo allenatore, completa insieme a una carrellata di cheerleader e girlfriends dei giocatori il cast della serie.

Le prime puntate hanno un taglio che concede poco alla commedia e alla soap per concentrarsi sull'opprimente ambiente texano e su toni decisamente drammatici. Quando, alla fine della prima puntata, Jason Street rimane a terra per un violento scontro di gioco, appare chiaro a tutti che il personaggio apparentemente inconcludente di Matt Saracen, panchinaro e quarterback di riserva dalle dubbie capacità, assumerà via via un ruolo determinante nello sviluppo della serie.

Serie che quando rimane nei binari sportivi e delle dinamiche liceali offre il suo meglio (anche se è comprensibile che possa non sembrare una serie "per tutti"), mentre inizia a mostrare il fianco quando si iniziano ad intrecciare relazioni pseudo-daswonscreekiane che pure rimangono contenute e non degradano nel becero inciucio "tutti con tutte". La regia è sempre buona e originale (ricorda un po' Battlestar Galactica, pur non essendo così frenetica) e in definitiva la serie è in cima alle mie personali preferenze della stagione tv che è ormai agli sgoccioli (insieme alla terza strabiliante stagione di Lost e a Heroes, of course).

Vabbè, adesso che ho scritto qualcosa posso andare a dormire?

5 commenti:

madmac ha detto...

precedente alla serie (che io non ho visto) è il film, a sua volta ispirato al libro, di pochi anni fa e dal medesimo titolo.
devo dire che i film sul football americano riescono a coinvolgermi abbastanza, nonostante la totale estraneità a questo sport, forse perché è il più adatto a essere raccontato cinematograficamente.

Anonimo ha detto...

any given sunday.
capolavoro.

Giovanni Agozzino ha detto...

se ci aggiungi che oliver stone è stato uno dei miei registi preferiti per anni...

@madmac: a me piacciono i film sportivi in generale, se ben fatti. Sarà che mi piace lo sport e che esso stesso si presta a essere la metafora di tutto e il contrario di tutto. Consiglio in materia appunto "ogni maledetta domenica" (football), "major league" (baseball), "l'uomo in più" (calcio), "he got game" (basket), i primi che mi vengono in mente.

Giovanni Agozzino ha detto...

ps. sono sempre io, l'autore del blog, ma con un altro account.

madmac ha detto...

visti tutti, e rilancio con Remember the titans, Quella sporca ultima meta, Bull Durham, L'uomo dei sogni, per non parlare degli innumerevoli sulla boxe.
è che proprio certe discipline sportive, secondo me, si prestano di più a essere narrate sul grande schermo, altre meno, come il calcio. la mia proposta per la tesi riguardava proprio i film sul calcio, ma rinunciai per la difficile reperibilità e la scarsa qualità della maggior parte dei titoli.
tornando a noi, "L'uomo in più" difficilmente rientra tra i film sportivi, in "Fuga per la vittoria" le scene dell'incontro fanno sorridere, "Sognando Beckham", be', manco a parlarne.
però non ho visto "Goal"