Ci risiamo. Sono le 7 del mattino (fuso orario dell'Europa Centrale, ora legale) e non sono ancora andato a letto. Cioè, ad andare a letto ci ho anche provato. Però complici i ritmi sonno/veglia del tutto sballati (più da West Coast americana che da Giappone, devo dire), un bel fumetto la cui lettura rimandavo da tempo (
Palestina di Joe Sacco) e un altrettanto bello (e difficile, oh cazzo se difficile) videogame per Nintendo Ds (
Trauma Center: Under the knife, una specie de
"L'allegro chirurgo incontra Evangelion") non sono riuscito a prendere sonno. E in realtà di dormire non ne avevo neanche voglia, ultimamente faccio sogni tremendi. Perché? Ora vi racconto.
In Sicilia, la mia terra (per quanto mi senta molto poco siciliano lo sono sempre molto di più di metà dei siciliani in giro per il mondo, credo), uno che non riesce a tenere un segreto si chiama
vudeddru lisciu. Cioè budello liscio, cioè che le cose che ha dentro gli scivolano subito fuori (beh, da che orifizio scivolano è facile immaginarlo, comunque).
Ora, poche storie, credo di essere un vudeddru lisciu mica da ridere, perché nonostante mi ero ripromesso di non parlarne finché la situazione non si fosse chiarita un attimo, perché il rischio poi è sempre quello di apparire patetico o sfigato, sono qui che sto per cantare. Ma comunque visto che questo blog ha la sua precisa funzione, pensavo poco fa mentre ero sotto la doccia (fa caldo, anche se sono le 7 del mattino) che questa cosa non me la posso tenere dentro. Ve la devo dire, perché dopotutto eravate qui quando speravo per il Vulcanus, e quando mi lagnavo per non essere stato selezionato, ecc. ecc.
In poche parole: col Vulcanus ho avuto una seconda possibilità. Una mia lettera è stata inoltrata a una delle poche aziende che ancora non avevano scelto il tirocinante. Non ho idea delle possibilità che ho di venire selezionato, e sinceramente non ci credo neanche tanto e dopo la batosta di aprile faccio anche bene (ma ci spero, ovviamente).
La notizia mi è arrivata due settimane fa. La lettera a occhio e croce è stata inoltrata una decina di giorni fa. Da allora, il silenzio. Capite come, anche se abbastanza disilluso, il mio stato mentale in questi giorni non sia stato dei più sereni. Certo, sono felice dell'opportunità e anche se non dovessero scegliermi mi sono comunque giocato una possibilità più di molti altri, ma speravo
sinceramente che non ci mettessero così tanto a decidere. Quattordici giorni... e se i primi giorni ero semplicemente appagato di essere ancora della partita, ogni giorno che passa senza comunicazioni mi pesa sempre un po' di più. Scaccio i pensieri tenendomi occupato, sbrigo mansioni per Prospettiva Globale, ho iniziato a studiare una materia, gioco col Ds, leggo la Gazzetta e cazzeggio al solito mio. Ma torniamo ai sogni. Quelli purtroppo non mi danno scampo.
E così mi trovo a sognare di decine di mail che mi arrivano da Bruxelles, in cui mi si dice che non mi hanno preso, o che devo aspettare ancora, e ancora, e ancora... o (tenetevi forte) dove mi dicono che altro che Giappone, mi spediscono a
Dusseldorf, in Germania, e a causa di un clausola in calce che ho firmato non posso neanche rifiutare. Ma cosa ci vado a fare io, in Germania???
Eppure deve essere questione di giorni, ore, minuti. Questa volta non farò drammi se mi schifano, ve lo prometto, ma quest'attesa è poco gradevole, per usare un eufemismo. Lunedì, se non arriva nulla, gli scrivo un po' e mi informo...
Adesso vado a fare colazione, che è meglio.